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Carnevale di Decima

San Matteo della Decima, da sempre, è attraversato dal canale di San Giovanni; di fianco ad esso, come fratello siamese, si snoda la strada statale che congiunge Bologna con Ferrara. Nel secolo scorso, mediante uno stretto ponticello si accedeva, dalla strada statale, al piazzale della chiesa dove i decimini, nel 1888, si radunarono per assistere alla prima sfilata dei carri carnevaleschi: “al di qua” del canale la gente e “al di là” del canale, sulla statale, la sfilata. Un carnevale, quindi, ultra centenario che si è svolto, nell’arco di questo tempo, grazie alla disponibilità, alla caparbietà e al desiderio, innato nei decimini (abitanti di San Matteo della Decima), di divertirsi e di far divertire.

La manifestazione ha subito alcune interruzioni dovute, ovviamente, agli eventi bellici ma, d’altro canto, ha avuto anche momenti di grande splendore in particolare negli anni precedenti la seconda guerra mondiale, nel periodo della “ricostruzione” e negli anni ‘90. I carri carnevaleschi che hanno contribuito a rendere “grande” il carnevale di Decima sono tanti ed ognuno di essi è ricordato per al spéll (Spillo), eclatante e inaspettata trasformazione, che avviene sulla piazza durante la prima domenica di carnevale, mediante complicati meccanismi ed ingegnose “trovate” sceniche: il carro entra in piazza con un assetto ed esce completamente cambiato.

Il carnevale di Decima non si esaurisce soltanto nella sfilata dei carri e nello “Spell” ma anche nella recita di “zirudelle” che hanno la funzione di spiegare il soggetto del carro e di preparare il pubblico allo “svolgimento/trasformazione” del soggetto. Nelle poesie, in versi dialettali a rime baciate, vengono privilegiati gli aspetti ironici, gli elementi gergali ed il vivace ed arguto linguaggio, mescolato a trovate divertenti quasi “fulminanti”, suscita spessissimo l’ilarità generale. Al termine delle trasformazioni i carri vengono inondati dalla allegria più sfrenata e abbandonano la piazza con un ricco gettito di caramelle, peluche, gonfiabili, palloni, e tanto altro da rendere ancora più partecipe il pubblico che riempie la piazza.

Dal 2002 i carri allegorici vengono assemblati all’interno di un complesso di 8 capannoni costruiti grazie al decisivo apporto dell’Associazione Carnevalesca Re Fagiolo di Castella.
Questa sorta di cittadella del carnevale ha contribuito a rendere il nostro carnevale più spettacolare grazie anche alla possibilità di presentare carri ancora più grandi e completi.
Le società in gara “lottano” per conquistare il tanto agognato Gonfalone storico, che ogni anno viene rimesso in palio, e la bandiera bianca simbolo della vittoria!
Le società che hanno conquistato 3 primi premi hanno il diritto di poter scrivere il proprio nome sul gonfalone. Dal 2010 è in uso il nuovo gonfalone.

Sabato 13 marzo 2010 è stata ufficialmente inaugurata “Corte Castella” un complesso di capannoni denominati “la fabbrica del carnevale” composti da 8 strutture adibite alla costruzione dei carri allegorici e di una sala polivalente intitolata a Giorgio Gallerani. I capannoni voluti dal lontano 1998 dal presidente del carnevale di Decima, Oriano Tesini, sono stati costruiti grazie alla tenacia e al lavoro dei soci delle società carnevalesche, e di professionisti locali del settore edilizio, nonchè degli enti pubblici locali.

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