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La Maschera locale

Faggiolino – o meglio Fagiolino – è un personaggio popolare appartenente al mondo dei burattini… ma qual è la sua origine?

CENNI STORICI

Molti fra cui Corrado Ricci cultore appassionato di storia bolognese, lo fanno risalire al Bertoldo, unico discendente del ciclo salomonico, rimesso fra il popolo dal cantastorie Giulio Cesare Croce, ma le cronache del tempo non hanno lasciato alcuna traccia e perciò si naviga nel campo delle supposizioni.

Faggiolino non è una maschera, ma un tipo. Il burattinaio Cavallazzi precursore di Filippo Cuccoli, nel secolo XIX volle presentare al pubblico bolognese il monello bolognese, al birichèndi quell’epoca con il suo caratteristico modo di vestire e con le sue bricconate.

Il popolino vedeva in Faggiolino il rappresentante di tutti i birichèn bulgnis, insopportabili, impertinenti, ma incapaci di cattive azioni e divenne il suo beniamino. Le rodomontate, la generosità accoppiata alla più fine furberia, la sua missione di punire tutte la ingiustizie con il bastone, suo indivisibile compagno, fecero di Faggiolino un tipo che al fianco del dott. Balanzone integrava e completava l’ambiente bolognese.

A Bologna Faggiolino ha sempre avuto un ruolo importante in tutte le commedie… Il piccolo mondo dei burattini per tante generazioni ha sempre considerato Faggiolino come il Superburattino, l’indispensabile attore di tutte le rappresentazioni.

Anche nelle tragedie si è sempre trovato modo di affidargli parti primarie, facendogli impersonare Re, servi, scudieri, governatori ect.

Dalla fine dell’ottocento Fagiolino è diventato emblema e maschera del carnevale di San Matteo della Decima come Re Fagiolo di Castella.

IMPERSONIFICAZIONI

Tra i vari Decimini che hanno impersonato Re Fagiolo dal 1977 ricordiamo Loris cotti, Diogene Passerini, Bruno Zucchelli, Ivan Passerini, Giorgio Montanari, Paolo Covoni, Carlo Goretti, Marco Forni, Primo Capponcelli, Massimo Benazzi, e dal 2000 Valerio Bencivenni.